Leonardo da Vinci (1452-1519) è considerato l’archetipo del genio universale. “Veramente mirabile pittore, scultore, teorico dell’arte, musico, scrittore, ingegnere meccanico, architetto, scenografo, maestro fonditore, esperto d’artiglieria, inventore, scienziato”: così lo descrive Giorgio Vasari.
Nel 500° anniversario dalla morte, il mondo celebra il suo ingegno senza pari. A noi piace ricordarlo per la sua passione per la cucina, proponendoti di replicare una delle sue ricette originali!
Il celebre autore de "L'Ultima Cena" ebbe per tutta la vita una passione incondizionata per la cucina. Vegetariano secondo alcuni biografi (prediligeva una dieta che escludeva completamente la carne), innovatore, sperimentatore anche in campo culinario, sin dall’infanzia nutrì una forte passione per il mondo della ristorazione. Secondo Leonardo, il bravo cuoco doveva avere una cucina sempre in ordine: un fuoco sempre acceso, una riserva d'acqua sempre bollente, un pavimento pulito, macchine per lavare, tritare, affettare e pelare. E poi era fondamentale la musica, per lavorare meglio!
Leonardo ci ha lasciato, tra le numerose e mirabili eredità dei più svariati generi, anche alcune ricette: come l' Acquarosa, che si prepara mescolando acqua con limone, zucchero e estratto di rosa o la Zuppa di agrumi per la quale è sufficiente spremere gli stessi e mescolare il succo ottenuto con l'uovo sbattuto e il brodo.
Nei suoi scritti sono state recuperate idee di antipasti semplici come la cipolla lessa adagiata su una fettina di formaggio di bufala e sormontata da un’oliva nera a spicchi, oppure stravaganti e insoliti come tre fettine di carota cruda scolpite a forma di cavalluccio marino, con sopra un cappero e una goccia di pasta d’acciughe accanto.
Ci ha inoltre descritto le proprietà di alcune verdure come la rapa e i cavoli, che possono accelerare una digestione lenta «dacché ho visto una capra ammalata ridestarsi, e una mucca morente tornare a vivere allegramente» e i benefici di una zuppa con questi ortaggi.
Esperto di botanica, conosceva e sperimentava erbe e spezie, come la curcuma, l’aloe, lo zafferano, i fiori di papavero e l’olio di lino. Le sue ricette, nouvelle cousine d’altri tempi, erano pensate anche per cercare di “civilizzare” le pietanze servite, riducendo le porzioni e inventando un nuovo modo di disporre il cibo nei piatti: non per caso, forse, ne "L’Ultima Cena" l’artista dipinge vicino a ciascun commensale una piccola tovaglia per pulirsi la bocca e le mani...il primo tovagliolo della storia dell’arte!
Tra tutte le ricette di Leonardo ad oggi pervenute, abbiamo scelto la sua Torta di Ceci, per provare a replicare uno dei piatti concepiti dal genio nostrano. Se vuoi osare la ricetta autentica in suo onore ecco le sue istruzioni originali:
Torta di Cici – Leonardo da Vinci
"Farai cocere una libra di cici rosci, pistali molto bene, et col suo brodo et con una pocha d’acqua rosata gli passarai per una stamegna bene stretta; et habi una libra de amandole ben mondate et bianche piste molto bene, et con esse se vol pistare doi once de uva passa e tre fiche secche, item un’oncia et meza di pignoli rotti un pocho, giongendoli del zuccharo, dell’acqua rosata, de la canella, del zenzevero mescolando bene. Et per farla prendere l’incorporerai de la farina di amitto et mettirala accocere con una crosta di sotto. Quando ti pare cotta mettirai suso del zuccharo e dell’acqua rosata et darali anchora di sopra una bona calda di foco. Et nota che questa torta vole essere bassa."
Se invece volete sperimentare una versione più moderna ti consigliamo la Farinata di ceci, una torta salata molto bassa a base di acqua e farina di ceci, cotta in forno a legna fino a formare una deliziosa crosticina dorata.
Al corpo […] se tu non li rendi nutrimento eguale al nutrimento partito, allora la vita manca di sua valetudine; e se tu levi esso nutrimento, la vita in tutto resta distrutta
- Leonardo Da Vinci