Secondo i dati emersi da un sondaggio condotto dall'Eurispes (L'Istituto di Ricerca degli Italiani), contenuto nel Rapporto Italia 2016, i vegetariani e i vegani in Italia sono in aumento.
Se negli scorsi anni il numero di vegetariani in Italia era diminuito (passando dal 6,5% del 2014 al 5,7% del 2015), nel 2016 è invece aumentato di poco meno di due punti percentuali, raggiungendo il 7,1%. Anche la percentuale di vegani, che rappresentano una minoranza della popolazione, aveva registrato lo stesso tipo di andamento: lo scorso anno si era assistito ad una decrescita (dallo 0,6% del 2014 allo 0,2% del 2015), per poi arrivare invece nel 2016 all'1% della popolazione.
Sommando il numero di italiani che seguono una dieta vegetariana o vegana, si raggiunge dunque una significativa percentuale dell’8 % della popolazione. Alla luce di questi nuovi dati l’Italia risulta quindi, insieme alla Germania, uno dei Paesi più vegetariani della UE.
I motivi alla base dell’adesione a questo tipo di diete alimentari sono ben illustrate dalle risposte ottenute durante il sondaggio: è emerso infatti che il 46,7% è incentivato da ragioni che hanno a che fare con la salute e il benessere, il 30%, è invece mosso dalla sensibilità nei confronti degli animali, mentre il 12% attribuisce la sua scelta a motivi correlati alla tutela ambientale.
Un altro interessante dato emerge da una ricerca Nielsen: dal 2010 i consumi di carne diminuiscono costantemente del 5% l’anno, mentre si assiste ad un incremento esponenziale dei prodotti classici dei “menu vegetariani”, come ad esempio l’aumento del 17% nel 2015 della vendita di latte di soia, riso o mandorla e la crescita a doppia cifra di zuppe di verdura pronte (38%).