Mamma mi compri le patatine? - I Focus di Probios
Sono abbastanza preoccupanti i dati riguardanti l’aumento di adolescenti e bambini in sovrappeso o con problemi di obesità. Da un’indagine fatta nel 2011 dall’OMS oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni sono risultati in sovrappeso e almeno il 60% di questi rischiano di esserlo anche in età adulta.
Questo sembra impossibile se pensiamo che la consapevolezza e la sensibilità verso l’alimentazione e l’attenzione alla qualità del cibo sono ormai esigenze primarie del consumatore diventando esigenze sociali. Certificazioni di qualità, tracciabilità e tipicità alimentari sono infatti requisiti richiesti in tutti i protocolli di ristorazione collettiva cosa che fino agli anni ‘80 era impensabile.
Le istituzioni, i pediatri e la scuola stessa sono fortemente alleati e impegnati in progetti e programmi di informazioni alimentare con linee guida semplici e di facile interpretazione.
Il messaggio del Ministro della Salute è chiaro:
una dieta non equilibrata e scorretta è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo delle malattie cronico-degenerative, quali disturbi cardiovascolari, tumori e diabete mellito di II tipo.
La prevenzione del sovrappeso e dell’obesità va iniziata già in età pediatrica attraverso una dieta e uno stile di vita sani. Una squilibrata alimentazione, insieme a fumo, alcol e vita sedentaria rappresentano i principali fattori di rischio per andare incontro a malattie e allora perché noi genitori proprio a tavola cediamo più spesso a compromessi a discapito della qualità del cibo per i nostri figli?
Oppure perché nonostante cerchiamo di porre attenzione alla spesa facendo scelte consapevoli, ci ritroviamo spesso a vedere i nostri bambini sempre più attratti da cibi e bevande dallo scarso apporto nutritivo?
Intanto dobbiamo riconoscere che, se da una parte è cresciuta la consapevolezza del consumatore verso ciò che mangia, grazie anche alle leggi sull’etichettatura che obbligano gli addetti ai lavori a dare informazioni chiare e veritiere, dall’altra ci sono dei fattori di trasformazione sociali che incidono negativamente e fortemente sui comportamenti e le scelte alimentari.
Lo stile di vita frenetico ha fatto sì che le proposte alimentari pronte all’uso o cibi “take away” siano ormai di uso quotidiano a scapito dell’utilizzo di prodotti freschi come le verdure, fonte preziosa di vitamine e minerali.
Questo ha inciso anche sull’atto stesso di cibarsi e sulla sacralità che un tempo accompagnava il momento del pasto: l’attenzione nella preparazione, la cura della presentazione del cibo e soprattutto i tempi di consumo e l’intimità dell’atto di mangiare si sono persi lentamente.
Così come la perdita del ritmo tradizionale dei pasti (le linee guide parlano di 5 pasti: 3 principali e 2 spuntini per i nostri bambini, con grande importanza alla colazione in cui l’apporto energetico è utile per intraprendere le attività scolastiche e di gioco); ecco che le occasioni di consumo istantaneo del cibo si sono moltiplicate: alimenti e bevande sono reperibili, in ogni luogo, in ogni situazione e stagione...
Perchè portarsi dietro la merenda se possiamo trovarla già pronta in piscina, in ludoteca, in biblioteca o in palestra ?
Diciamo la verità a volte è veramente comodo aver a portata di mano qualcosa di pronto da mangiare...ed anche se in cuor nostro sappiamo che una bella fetta di pane e marmellata, o il semplice pane ed olio o un frutto fresco siano preferibili a qualsiasi alimento confezionato.. accettare qualche compromesso può rendere veramente più semplice l’organizzazione delle tante attività quotidiane...
Attenzione però! Fra confezionato e confezionato c’è la sua differenza!
I nostri piccoli sono attratti dai colori, le forme, i gadget e dalle sorpresine nei pacchetti, noi mamme lo sappiamo bene e le aziende alimentari lo sanno ancor meglio ...e le proposte per i piccoli clienti sono sempre più accattivanti, dire di no ormai sembra diventato impossibile soprattutto se siamo state fuori tutto il giorno e i capricci al chioschetto dei giardini pubblici diventano in 5D!
Come fare a non cedere?... magari solo per una volta!
La soluzione può essere PROPORRE un’alternativa buona, ugualmente pratica ma di qualità.
Ormai sono lontani i tempi in cui mangiare bene voleva dire spesso dover rinunciare al gusto.
Le proposte alimentari biologiche sono tante, belle e finalmente buone!
Non lasciamo che i nostri piccoli siano inglobati dalla pubblicità e dalle mode a tutti i costi...
Possiamo invertire la tendenza e fare in modo che la merenda bio sia a portata di mano, che lo snack sia gustoso ma preparato con ingredienti biologici di qualità, senza ogm, senza grassi idrogenati ed anche equilibrato a livello nutrizionale magari con un quantitativo importante di fibre, o con un contenuto di grassi limitato, ovviamente sempre integrato ad una dieta varia e ricca di cibi freschi come frutta verdura, cereali e legumi.
Educare i nostri piccoli ad una corretta e sana alimentazione vuol dire investire sul loro benessere e infondere in loro sane abitudini; significa fornire un patrimonio a cui potranno attingere da adulti; quindi incoraggiamo i nostri bambini e perché no? anche i loro amichetti, ad assaggiare, a masticare i cibi lentamente ad orari regolari e non in ogni momento del giorno, cercando un posto tranquillo in cui sedersi con calma, meglio se all’aria aperta; facciamo in modo che i colori da cui saranno attratti siano quelli del cielo, di un bel prato o di un bel disegno e il gadget diventi il nostro sorriso e sarà la merenda più buona che c’è!
E se poi spieghiamo loro che quella merenda fa bene anche alla natura e quindi alle giraffe, agli ippopotami, ai leoni, ai cavalli e alle sirenette...sicuramente ci chiederanno il bis!