Il bilancio tracciato dai Nas, su richiesta del Ministero della Salute, sul cibo che viene servito ai nostri bambini nelle mense scolastiche ha rivelato dati preoccupanti. Una mensa su quattro è infatti risultata fuori norma[1].
Diverse sono le motivazioni: si va dai cibi “vecchi” spacciati per freschi a quelli bio che tutto erano fuorché biologici. In alcuni casi, sono state contestate addirittura situazioni di carenza igienica.
Ebbene, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma dei Carabinieri ha eseguito 2.678 controlli, con 670 strutture risultate non conformi. Dopo le verifiche, 37 mense sono state chiuse (1,4%), sono state disposte 164 sanzioni penali e 764 amministrative (per complessivi 491.498 euro), con il sequestro di 4.264 kg di "alimenti in cattivo stato di conservazione, alterati" o con problemi di tracciabilità ed etichettatura.
Tirando le somme, in seguito ai controlli, sono stati disposti chiusure e sequestri per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.
Un dato che fa riflettere, in un Paese come l’Italia, in cui il biologico, vero e certificato, è sempre più richiesto e da abitudine di nicchia si è trasformato in vero e proprio stile di vita. Una tendenza positiva, che fa nascere l’esigenza di controlli, a garanzia di chi crede in questa cultura e la vuole promuovere onestamente.
Ecco perché Probios, per offrire costantemente prodotti garantiti e di qualità, si sottopone regolarmente a ispezioni di controllo degli organismi autorizzati che certificano la conformità alla severa normativa europea e nazionale. È in linea con questa filosofia che l’Azienda, assieme a Biostock, continua a preferire, laddove possibile, materie prime e aziende di trasformazione italiane, rifornendo con un’ampia varietà di prodotti mense scolastiche, e non solo, in Toscana e nel resto d’Italia.