Falconara M.ma 17/10/2011 Spettabile industria Alimentare, Sono una cittadina consumatrice è cliente. Desidero complimentarmi con i dirigenti di codesta impresa perchè nella produzione si usano materie prime italiane. Se tutte le industrie alimentari nazionali lo facessero non ci sarebbe oggi la piaga dell'abbandono delle terre e delle stalle con conseguenti instabilità del terreno e impoverimento della popolazione rurale e non, come ha rimarcato, dopo Report, la bella trasmissione TV di Riccardo Iacona Presa Diretta del 9/10/2011. Di questo grave problema ha parlato di recente il professor Romano Prodi nella sua prima lezione televisiva di economia dedicata ai giovani. Ma l'Unione Europea, nella sua fallimentare politica agricola, elargisce lauti finanziamenti pubblici alle grandi imprese improduttive e abbandona i piccoli e produttivi coltivatori e allevatori onesti alla mercè della criminale speculazione delle multinazionali e della grande distribuzione lasciando molte vittime sul campo. Io però spero che anche i consumatori partecipino responsabilmente a questa mondiale guerra del cibo armandosi delle armi (poche, ma buone) a loro disposizione. Una di queste è l'etichettatura che determina l'origine delle materie prime e che codesta azienda, spero imitata da molte altre, fa benissimo a mettere in evidenza insieme con il nostro tricolore oggi disprezzato da parlamentari e ministri indegni e inetti al governo, che i nostri sacrifici sempre più gravosi mantengono ingiustamente nel privilegio e in un semi-ozio personalistico letale per il Paese. E' una strategia vincente a mio parere bypassare le nebulose disposizioni europee per garantire il prodotto e il lavoro locale che deve essere equo, sostenibile e legalmente sostenuto anche in Italia, specialmente ora che il nostro Paese è entrato nel mirino del cannibalismo della finanza mondiale che continua indefessa la sua missione di globalizzatrice della povertà. Se infatti svariate industrie alimentari dichiarassero l'origine italiana delle materie prime risulterebbe evidente che quelle che non la dichiarano si riforniscono altrove e andrebbero quindi boicottate dal consumatore responsabile, previa campagna di sensibilizzazione sul tema della filiera corta, considerando sia il fattore economico-lavorativo che quello alimentare e salutistico. Con i miei ringraziamenti e i miei auguri a codesta azienda e al Bel Paese, che per sua disgrazia non annovera fra i suoi figli migliori gli eletti del poltronificio, invio la mia poesia "Made in Italy" dedicata al prodotto italiano, a chi lo produce e a chi lo acquista. E Viva l'Italia sempre. Con stima e simpatia, Fiorella Corinaldesi MADE IN ITALY Fra tanto vecchiume da buttare un dà ho salvato una piccola moka annerita perchè c'era scritto "made in Italy", che cocciuta cerco e sempre meno trovo. In quella scritta sono incisi i sacrifici e l'orgoglio dell'onestà dei nostri nonni e dei nostri genitori che con il lavoro e lor creatività hanno onorato la terra dei padri pure fuori. In quello scritto riconosco Mazzini, Garibaldi, l'Unità d'Italia e il riscatto degli italiani che a milioni tristi nel corso dei secoli hanno patito umiliazioni, invasioni e migrazioni. In quella scritta è racchiusa una ricca eredità che i nostri figli a loro volta potranno tramandare mostrando ai posteri quello che in vita con amore hanno saputo realizzare. Quel marchio non è protetto, e ciò m'offende, da chi detta legge, impone tasse e male spende. E per un piatto di lenticchie altri speculatori persino griffato, qual moneta senza conio, anche in basso lo vendono al demonio. Le banche che con i risparmi nostri hanno riso, danno soldi solo a chi ha santi in paradiso, chi vende e luce oggi vuol guadagnare cento volte più di chi rischia e produce. Così oltre ai freschi cervelli ricercatori or sono in fuga le imprese d'eccellenza, cuore pulsante della nostra Nazione, ma lasciarle partire è l'ennesima demenza. Italia mia, ancora spero in te e t'amo tanto anche se sei di parassiti ostaggio e di ruffiani ostello tanto che all'estero ahimè, sei detta ogn r bordello. Bordello Italia. Al cittadin sovrano che scegliere non può neanche gli eletti si imputa altrove mafiosa connivenza. Gli stranieri non sanno che la patria di Dante del popolo perbene ovunque vede resistenza. La resa stessa non sempre è atto di viltà, talvolta è l'unica speranza di salvezza che la purezza del marchio nemica è di inciviltà e ripudia corruzione, sfruttamento e avidità. In nome di AMBROGIO MAURI e di LIBERO GRASSI Fiorella Corinaldesi
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